Spiritualità, cibo e ipertensione

L’ipertensione è una delle malattie del nostro secolo e anche di quello precedente. Le sue cause sono molteplici, inclusa la predisposizione familiare, ma lo stile di vita occidentale gioca un ruolo determinante. E’ noto che la pressione arteriosa alta favorisce l’insorgenza di infarto, ictus e malattie cardiovascolari. La pressione arteriosa si alza con l’aumentare del peso corporeo, dell’assunzione di sale, della sedentarietà. Molte ricerche scientifiche hanno dimostrato, inoltre, i benefici di una dieta ricca di vegetali (e quindi di potassio), senza carne (o povera di carne rossa), con bassi livelli di carboidrati raffinati. Ora una indagine cerca di comprendere se esiste una correlazione tra spiritualità religiosa e ipertensione. Alcuni studiosi hanno selezionato 9581 aderenti alla Comunità Avventista del Settimo Giorno (dati assunti dal Biopsychosocial Religion and Health Study) del Nord America ed hanno cercato di capire se la pratica religiosa, legata a forti valori ideali, svolgesse un effetto protettivo. Poiché questa comunità ha un’alta prevalenza di vegetariani, non fumatori ed astinenti da alcol, le analisi statistiche sono state effettuate dopo una correzione per fattori demografici e altre abitudini di vita, attraverso modelli di regressione logistica. L’esito è molto interessante perché, al netto di altre abitudini salutari, una religiosità “intrinseca”, cioè vissuta in modo autentico e profondo, sembra avere eccellenti effetti sulla salute. In poche parole, si è meno esposti all’ipertensione. Le motivazioni sono tutte da approfondire, ma è probabile che una visione serena della vita, un atteggiamento di fiducia interiore e le pratiche religiose riducano i livelli di stress e perciò risultino utili all’organismo umano.

Charlemagne-Badal SJ1, Lee JW2.Intrinsic Religiosity and Hypertension Among Older North American Seventh-Day Adventists. J Relig Health. 2016 Apr;55(2):695-708. doi: 10.1007/s10943-015-0102-x.

 

Come si nutrono I bambini italiani

La salute inizia dall’alimentazione, non c’è dubbio, ma in Italia i nostri ragazzi non sempre seguono un sano stile di vita. A preoccuparsi di verificare quanto e cosa mangiano i bambini è stato il Ministero della Salute, in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità, attraverso il progetto OKkio alla SALUTE. Si tratta di un imponente studio che ha coinvolto tutte le regioni italiane, 2,408 scuole, 48,426 bambini e 50,638 genitori. L’indagine prevedeva la compilazione di un questionario molto accurato,che veniva somministrato anche agli insegnanti e ai dirigenti scolastici. Si andava a verificare se  gli studenti fino alla terza media facevano colazione, assumevano uno spuntino a metà mattina, quanta frutta e verdura consumavano, l’assunzione di bibite dolcificate e gassate, le iniziative intraprese dalle scuole per promuovere sani stili di vita. I risultati fanno pensare. Solo il 31% dei ragazzi consuma una colazione adeguata, molti la saltano. A metà mattinata il 52% di essi mangia uno snack ipercalorico (come per esempio una merendina confezionata) e il 25% addirittura non mangia frutta e verdura durante la giornata.

Il consumo di bevande gassate è elevatissimo: ben il 41% dei giovani inclusi nello studio le assume giornalmente. Ma la ricerca ha voluto anche capire in quali zone del nostro paese queste abitudini sono peggiori. I dati mostrano che gli stili di vita errati sono più frequenti al Sud e tra i ragazzi che hanno genitori con un minor livello culturale. Per rispondere a questi problemi si è osservato un notevole aumento dei progetti sulla salute alimentare nel periodo 2004-2014. Infatti ben il 74% delle scuole ha incluso programmi di educazione alimentare nel corso di studi e il 66% di essi hanno dato vita ad eventi legati ai comportamenti salutari. Il 55% degli istituti promuove la distribuzione di cibi sani, il 35% coinvolge i genitori nelle iniziative. Sembra che i genitori del Sud partecipino alle iniziative, quando sono intraprese, anche se in queste zone d’Italia sono più carenti le mense e la distribuzione di cibi sani. Come dire che le opportunità vengono colte, ma serve mettere a disposizione iniziative pratiche e progetti concreti.

Nardone P, Lauria L, Buoncristiano M, Pizzi E, Galeone D, Spinelli A; Gruppo OKkio alla SALUTE 2008/9-2014. Dietary behaviour of children attending primary school in Italy found by the surveillance system “OKkio alla salute”. Epidemiol Prev. 2015 Sep-Dec;39(5-6):380-5.

Dimagrire con la dieta vegetariana

Nonostante la scelta vegetariana non sia quasi mai dettata dalla necessità di dimagrire, è interessante sapere che l’esclusione della carne e dei cibi animali in generale favorisce il mantenimento di un peso corretto. L’informazione arriva dal prof. Huang RY, che insieme ad altri colleghi ha compiuto una ricerca per sintetizzare i risultati di tutti gli studi compiuti in questo settore, individuando 12 ricerche che rispondevano agli standard scientifici. In totale erano stati osservati 1151 soggetti, monitorati per 18 settimane, divisi casualmente in gruppi ed assegnati alla dieta onnivora, latto-ovo-vegetariana, vegana. Il sottogruppo dei vegani, alla fine del periodo stabilito, aveva perso più peso (-2,52 Kg) rispetto agli onnivori (-2,02 Kg) e ai latto-ovo-vegetariani.

Huang RY, Huang CC, Hu FB, Chavarro JE. Vegetarian Diets and Weight Reduction: a Meta-Analysis of Randomized Controlled Trials. J Gen Intern Med. 2016 Jan;31(1):109-16.

Altro che moda

Questo blog vuole  fornire un contributo pacato al tema della salute dei vegetariani e della sana alimentazione. Si tratta di una iniziativa curata da un medico vegetariano per scelta etica, ma anche attento agli aspetti scientifici.

L’obiettivo è fornire informazioni attendibili, agevolare la narrazione di esperienze di vita, contribuire a dirimere punti critici.

I numeri dei vegetariani e dei vegani fanno registrare un incremento vertiginoso ad ogni mese che passa. Nonostante lo scetticismo di molti, la forza degli argomenti ci lascia intuire che i tempi sono maturi per un cambiamento radicale nell’alimentazione dell’umanità.  Altro che moda.

Nel blog si riportano notizie dal mondo della ricerca medica, corredati dai riferimenti bibliografici completi, articoli su temi dibattuti, approfondimenti su alcune categorie di alimenti e risposte ai quesiti dei lettori.