In questi giorni si osservano nei campi i fiori gialli del Tarassaco (Taraxacum officinale), altrimenti detto Dente di Leone o Soffione, che già da qualche settimana sono sbocciati e ci rivelano la presenza di questa pianta spontanea. Trovarlo è facile, perché cresce fino a 2000 metri di altitudine e non richiede terreni particolari per svilupparsi. E’ diffusissimo nei prati incolti, lungo le strade e i sentieri di campagna. Riconoscerlo è molto semplice, osservando le foto che lo ritraggono.
Il suo utilizzo è antichissimo, sia come erba medicinale che come verdura da mangiare. Riscoprirne le proprietà è un’operazione interessante per la tavola, ma potrebbe rivelarsi saggio anche sul piano economico, dal momento che la sua coltivazione è facile, tanto che si può definire una pianta infestante.
Le foglie più tenere possono essere consumate in insalata, così come si fa in Piemonte, dove accompagnano le uova sode nella gita di Pasquetta. I piccoli boccioli, anche per il loro retrogusto leggermente amarognolo, possono essere fatti sott’olio o sottaceto, sostituendo i capperi. I fiori sono commestibili e possono essere usati sia per colorare i piatti che per aggiungere sapore. Le foglie possono essere lessate leggermente e poi saltate in padella con un po’ d’aglio. Le radici sono amare e tostandole si può preparare un surrogato del caffè, che ha proprietà digestive.
Sono diversi i principi attivi presenti nella pianta: il luteolin-7-glicoside, l’apigenin-7-glucoside, la quercetina, la luteolina, un rutinoside, l’isoramnetin-3-glucoside, il 3,7-diglucoside. Sono anche presenti acido clorogenico, acido caffeico, acido monocaffeiltartarico e acido p-idrossifenilacetico.
Le sue azioni utili alla salute sono così sintetizzabili:
Ipoglicemizzante.Recenti ricerche hanno mostrato come gli estratti delle foglie riducono la resistenza all’insulina e migliorano il profilo glicemico dei pasti
Coleretico ed epatoprotettore. Tale azione risulta utile per stimolare la funzione epatica e migliorare la digestione nelle dispepsie iposteniche. Alcuni studi lo hanno testato in modo utile nelle steatosi epatiche non alcoliche.
Moderatamente diuretico
Antiinfiammatorio, grazie alla presenza di numerosi flavonoidi.
Prebiotico. Le sue fibre, ricche di inulina, favoriscono la crescita di una flora batterica intestinale ricca di lactobacilli e Bifidobacteri
Bibliografia
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